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al testo di Arcangelo Galante
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Non c’è vuoto nei sepolcri dell’eterna solitudine. Serenamente mi incammino, lasciando morire, in quel luogo, l’egoismo e indifferenza.
Il sole della dolce bontà accarezza fredde lapidi: sigillan la morte dell’odio, la fine di tutte le guerre, il termine dell’indigenza.
Li visito e copro epitaffi dell’astio, con candide rose, d’un bianco così intenso, da illuminare quei giardini, dove resteranno sepolte insensatezza e malvagità.
Mi raccolgo in breve orazione, l’Altissimo ringraziando, per avermi lesto condotto nel luogo, per me, divenuto il paradiso dell’anima, ove trovar sola umanità.
Pubbl. Athena Millennium - 20/08/2013
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